Di
origine persiana, lo zafferano ha trovato sulle colline toscane il luogo
ideale per la crescita.
Lo zafferano di San Gimignano DOP si ottiene
dagli stimmi della pianta Crocus sativus.
Il ciclo di lavorazione è
completamente manuale: i fiori, colti al mattino presto quando sono
ancora chiusi, vengono mondati e controllati; segue la tostatura, a
una temperatura che non deve superare i 50 °C, durante la quale
gli stimmi filiformi da rossi diventano aranciati o violacei.
Si tratta
di un momento molto delicato perché una temperatura eccessiva
o una durata non appropriata potrebbero pregiudicare la qualità
dello zafferano.
Lo zafferano si conserva preferibilmente in vasetti
di vetro e al riparo da fonti di luce e umidità. Nonostante sia
di difficile deterioramento, è consigliabile consumarlo non troppo
lontano dalla data di acquisto.
Lo zafferano più pregiato è
quello a stimmi interi, che va tenuto in ammollo prima dell’uso.
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