
Il ciclo di lavorazione è completamente manuale: i fiori, colti al mattino presto quando sono ancora chiusi, vengono mondati e controllati; segue la tostatura, a una temperatura che non deve superare i 50 °C, durante la quale gli stimmi filiformi da rossi diventano aranciati o violacei.
Si tratta di un momento molto delicato perché una temperatura eccessiva o una durata non appropriata potrebbero pregiudicare la qualità dello zafferano.
Lo zafferano si conserva preferibilmente in vasetti di vetro e al riparo da fonti di luce e umidità. Nonostante sia di difficile deterioramento, è consigliabile consumarlo non troppo lontano dalla data di acquisto.
Lo zafferano più pregiato è quello a stimmi interi, che va tenuto in ammollo prima dell’uso.
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