Il nome abbacchio, con tutta probabilità, deriva dal latino baculum,
termine che designava il palo cui venivano assicurati gli agnelli per
non farli scappare (legati appunto ad baculum).
A Roma e provincia, in particolare, l’abbacchio è l’agnello
da latte o, almeno, così era una volta, mentre oggi sono chiamati
abbacchi anche gli esemplari già svezzati. Pertanto, gli abbacchi
più pregiati sono gli agnelli macellati ancora “lattonzoli”,
ossia non superiori al mese di vita, mentre di minor valore commerciale
risultano quelli di circa due mesi di età.
La carne dell’abbacchio
da latte si riconosce perché è molto chiara, rosa pallidissimo
tendente al bianco, ed è tenerissima. Con il procedere delle
settimane il colore rosa si fa più intenso e tende al rosso.
Potete provare a cucinarlo nella classica ricetta "scottadita", come quella proposta dal Master Chef Valter Potenza http://dererumcucina.blogspot.it/2015/01/abbacchio-alla-romana.html
Nessun commento:
Posta un commento